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Kingdom Death: Monster, la recensione; l’elefante nella stanza dei GdT

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Hey!

Non ci conosciamo, non ci siamo mai visti da queste parti, ma ciò non di meno: esisto.

Intorpidito, distratto, quasi inerte trovo conforto in un sonno privo di sogni dove nulla può scuotermi e nulla può toccarmi, nulla può farmi del male.

Ciò non di meno: esisto.

Qualcosa penetra e affiora nel mio mondo muto, sordo e cieco. Qualcosa spunta in lontananza, ma dove? Per la prima volta comprendo cosa sia vedere, una fonte di luce mi ferisce gli occhi oltrepassando un liquido viscoso che fino a poco prima li sigillava. Percepisco qualcos’altro nella mia testa, sembra ferirmi e istintivamente mi porto le mani alle orecchie per proteggermi e quella sensazione si attenua, mi accorgo che non può farmi male. Pian piano mi abituo e scosto le mani concentrandomi su ciò che ho di fronte. Una figura che in qualche modo percepisco amichevole, simile, ma differente. Mi attrae. La fonte del bagliore è li vicino a lei, una lanterna, questa luce mi permette di scrutarla, di sfiorarla per capire cosa sia e cosa sia io.

Improvvisamente un rumore forte e penetrante giunge a noi. Urla e rumori di ossa spezzate squarciano l’oscurità, mentre sangue color rosso vivo scivola verso di me su un suolo adornato di volti di pietra. Il mio essere è scosso, vibro e non so fermarmi. Domande che fino a poco fa si formavano nella mia mente svaniscono di fronte alla prima cosa che ho compreso nel mio affacciarsi a questo mondo: non so dove sono, non so cosa sono, ma voglio sopravvivere.

Scatola base di Kingdom Death: Monster
Il contenuto della scatola base di Kingdom Death: Monster in tutto il suo splendore

Benvenuti in Kingdom Death: Monster

Una introduzione atipica (rielaborata dalla intro originale) per un gioco da tavolo mostruosamente atipico. Dopo Gloomhaven arriva un altro elefante nella stanza.

Che cos’è Kingdom Death: Monster?

Un gioco da tavolo (anche se come capirete è riduttivo definirlo così) nato dalla mente folle e geniale di Adam Poots e che deve la sua nascita ad un Kickstarter di successo nell’ormai lontano 2012, quando Kickstarter era ancora un vero strumento di finanziamento dal basso di idee e non quasi uno strumento di marketing e prevendita come è oggi.

Chiese 35.000$ e ne ottenne 2 milioni. I contenuti base divennero quindi più lussuosi e curati, ebbe lo stimolo per creare molto altro e andò avanti fino al 2016, anni di produzione, soddisfazione e ritardi. Già, Poots non è mai stato puntuale ma sicuramente professionale e autocritico. L’ultima espansione promessa non raggiunse i suoi standard di qualità rispetto alla produzione fino a quel momento e quindi la annullò restituendo i soldi a chi l’aveva preordinata.

Folle da un punto di vista commerciale, coerente e comprensibile dal punto di vista di un artista che vede solo una creatura sontuosa e imperfetta, ma sua e unica.

Poots però già sapeva cosa sarebbe successo dopo, il gioco era sold out, nonostante un prezzo retail da 400$ QUATTROCENTO DOLLARI (!!!) sold out.

Un nuovo Kickstarter all’orizzonte, ma non per avere i soldi per ripubblicarlo, quelli li aveva e sarebbe potuto tranquillamente andare avanti, Poots voleva fare di più: aggiornare le regole, migliorare la sua creatura e… aggiungere nuovi contenuti.

Quattro anni dopo il primo Kickstarter ne propose quindi un altro. Il 25 novembre del 2016 Poots andò live col suo nuovo Kickstarter per una nuova edizione riveduta e corretta, questa volta alzò l’asticella, gli bastavano 100.000$, due ore dopo che il progetto andò live aveva già superato i 2 milioni; la campagna si chiuse con una cifra da olimpo di Kickstarter e record assoluto per un gioco da tavolo: più di 12 milioni di dollari, per la precisione 12.393.139 $, (primato strappato dalla nuova incarnazione di Gloomhaven: Frosthaven ) e il sogno continua.

Lo so lo so, finora vi ho raccontato la storia di un uomo che ce l’ha fatta, vi ho snocciolato cifre, ma per ora di succo ancora niente. Perché l’ho fatto? Semplicemente per farvi capire da dove nasce, in che modo è stato portato avanti e perché un gioco del genere come presto vedrete, non avrebbe mai potuto essere tale senza Kickstarter. Vi apparirà subito charo che una classica azienda di giochi mai si sarebbe sognata di correre un rischio di queste proporzioni.

Di cosa parla Kingdom Death: Monster?

La storia inizia con un prologo/tutorial che narra l’inizio della storia, dove un gruppo di sopravvissuti dovrà sopravvivere a una entità mostruosa, il White Lion, che vorrà cibarsi di loro da poco consapevoli della propria esistenza e armati solo di denti, pugni, pietre, lanterne (fonte di luce che ogni sopravvissuto ha misteriosamente con se) e della voglia di sopravvivere.

Se i sopravvissuti, “Survivor” riusciranno nell’impresa allora il gioco vero e proprio avrà inizio.

I sopravvissuti vittoriosi attireranno altri di loro e fonderanno un “Settlement”, un luogo dove fare comunità, riposare, crescere e provare a comprendere il mondo oscuro e terrificante che li circonda.

Tutto questo non scordandosi però che per sopravvivere bisogna mangiare e per mangiare bisogna cacciare; in un mondo come quello di Kingdom Death, le prede sono tutt’altro che docili e la linea che separa il cacciatore dalla sua preda può essere fin troppo sottile. Il gioco quindi parla di una comunità di sopravvissuti che in ogni anno della lanterna (unità di tempo usate per scandire la cronologia di gioco) tenteranno di sopravvivere alle avversità del mondo, scontratosi con terribili mostri che apparentemente vogliono solo sterminarli, fino ad arrivare un epilogo che lascerà i giocatori a bocca aperta.

Il mondo oscuro descritto deve molto all’eclisse di Berserk di Kentario Miura e il modo centellinato con cui è sparso il Lore è tipico della saga videoludica di “Dark Soul”.

Le tre anime di Kingdom Death: Monster

Kingdom Death non è un’unica esperienza, ma concordo come molti altri prima di me a definirla una triade di esperienze. Un terzo hobbistica, un terzo gioco gestionale, un terzo gioco di ruolo. Andiamo ora con ordine.

Anima Hobbistica

La scatola dal peso considerevole di 10 kg circa (in questo se la gioca ad armi pari con Gloomhaven e pochissimi altri), contiene una notevole quantità di sprue con svariati pezzi per il montaggio delle miniature. Già, Kingdom Death è pieno di miniature pazzesche e anche di dimensioni notevoli, ognuna di queste vi porterà via tempo per essere montata.

Miniatura del Phoenix di Kingdom Death: Monster da assemblare
Un dettaglio della miniatura del Phoenix da assemblare, munitevi di colla e tanta pazienza!

Già da qui abbiamo la prima soglia di sbarramento. Non si tratta di defustellare tiles (presenti in quantità assolutamente gestibili), ma di montare miniature armati di colla dedicata alla plastica con dosatore di precisione, limette, forbicine per staccare i componenti a volte minuscoli dalle sprue e guida online per la composizione fornita dal produttore stesso.

Per iniziare a giocare basterà montare solo i 4 Survivor iniziali e il White Lion come descritto dal prologo/tutorial, il resto lo si potrà fare man mano che gli eventi lo richiederanno tra una sessione di gioco e l’altra.

Anima Gestionale

Questa è la seconda anima con cui veniamo a contatto nell’evolvere del gioco, una volta che gli scampati allo scontro del prologo creeranno l’accampamento allora lo si dovrà anche gestire, attraverso le Settlement location, di cui la prima guadagnata è il “Lantern Hoard”.

Le varie Settlement location danno la possibilità di creare risorse, equipaggiamenti, migliorare la conoscenza dei sopravvissuti e di procreare, sì perché data l’alta mortalità del gioco, l’unico modo per sopravvivere è attraverso la propria progenie, nella speranza che abbia una sorta migliore. Da qui si può intuire quanto nel gioco non sia importante il singolo sopravvissuto ma piuttosto la collettività. In poche parole è il Settlement il protagonista, poiché anche il più forte tra i sopravvissuti ad un certo punto perirà, così è nel mondo terribile di Kingdom Death.

Anima GDR (gioco di ruolo)

Può apparire un controsenso con quanto appena detto, ma ogni sopravvissuto ha un nome e una scheda delle caratteristiche, potrà acquisire soprannomi, un cognome dando così vita a una sua linea di discendenza, dagli eventi che si susseguiranno acquisirà una sua identità precisa diversa dagli altri. Gli eventi obbligheranno man mano a mettere un focus sui singoli sopravvissuti dando quindi corpo a una loro storia personale.Vi affezionerete a loro se vivranno abbastanza oppure li glorificherete per una loro singola azione eroica.

Anche da morti non svaniranno, saranno registrati nell’elenco dei morti del settlement, a ricordarti di loro sempre e comunque. Ci saranno anche eventi che ti porteranno a una vera e propria interpretazione narrativa dei personaggi stessi. Non siamo certo ai livelli di giochi di ruolo veri e propri, ma questa componente c’è, magari più simulativa, ma presente. La scheda del sopravvissuto prevede i danni alle locazioni e sanità mentale, abilità speciali, disordini mentali e proprietà particolari. Grazie a tutti questi dettagli è evidente quanto il gioco spinge ad appassionarsi alle loro storie.

“Kingdom Death: Monster”: tipologia di gioco e come funziona

A questo punto arriviamo a dare un po’ di spiegazioni su che tipo di gioco è Kingdom Death: Monster e come funziona. Parliamo di un gioco collaborativo (tutti contro il gioco) da 1 a 4 giocatori in stile American, ossia in preda all’alea dei dadi.

Naturalmente ci sono dei modificatori che possono portare la situazione in nostro favore (o sfavore), ma è perfettamente possibile all’interno del gioco che per un tiro andato storto un sopravvissuto muoia nel modo più terribile o addirittura stupido, indipendentemente dalla sua forza o eroicità.

Questa è la vita nel mondo di Kingdom Death e ci si dovrà fare il callo. Nonostante l’alea, è presente comunque una componente strategica che richiede con una lunga curva di apprendimento. Il gioco è strutturato a campagne ossia attraverso molte sessioni di gioco scandite dagli anni della lanterna dove si susseguono gli eventi. Ogni anno è diviso in tre fasi:

  • Settlement Phase;
  • Hunt Phase;
  • Showdown Phase;

Settlement Phase

I sopravvissuti affrontano la Settlement Phase: si glorificano i ritornati, si piangono i morti e si va avanti…

La Settlement Phase è il momento in cui i sopravvissuti ritornano a casa (o la creano post-prologo) con il loro bottino, nel caso in cui non ce l’avessero fatta l’unica cosa che tornerà sono i loro equipaggiamenti recuparti dai compagni rimasti all’accampamento. A questo punto scatta l’aggiornamento all’anno della lanterna successivo, si contano le risorse e i token di “Endevour” che fanno da moneta di scambio per attivare parte delle abilità/attività dell’accampamento.

Viene inoltre pescato un evento casuale chiamato “Settlement Event” dal mazzo dedicato che potrebbe portare sventura o fortuna all’accampamento. Il Settlement ha una scheda che va compilata alla sua creazione non appena il prologo ha successo. Per ogni anno che passa sono previsti degli eventi obbligatori e vi sono sezioni su cui riportare il numero dei sopravvissuti con i loro nomi e genere, tutte le risorse possedute e le Innovation.

Su quest’ultimo termine in particolare mi soffermo perché le Innovation rappresentano l’avanzamento culturale e tecnologico del Settlement, le innovazioni comprendono il poter parlare, quindi avere un linguaggio per comunicare e tramandare conoscenza, la musica, la danza, cucinare, tenere registri degli accadimenti, costruire una famiglia, essere in grado di costruire letti, la medicina e molte altre cose.

Ognuna di queste innovazioni influenzerà in modo diverso l’accampamento e starà a voi scegliere quale tra le due che vengono pescate casualmente dal mazzetto di innovation di base via via arrichito grazie a quelle già ottenute, in modo che il ventaglio delle possibili conoscenze si ampli in modo coerente alla conoscenze pregresse.

Infine spendo qualche ulteriore parla sui Principles, questi determinano il modo in cui la comunità del Settlement affronta certi eventi e la scelta viene resa disponile non appena essi accadono o si rende necessario prendere delle decisioni, come ad esempio alla prima morte di un Survivor o alla prima nascita: Seppellirai i tuoi morti o li mangerai? Crescerai i tuoi figli con amore o li addestrerai in modo rude e spartano fin dalla tenerissima età? Scelte importanti che delineeranno il futuro dell’accampamento e il tuo stile di gioco a Kingdom Death: Monster.

Hunt Phase

Kingdom Death: Monster Hunt Phase
Allestimento della plancia di Kingdom Death: Monster per la Hunt Phase, una volta posizionate le carte Hunt Generiche e quelle dedicate del Mostro, il gioco sarà fatto!

La Hunt Phase è la fase in cui i cacciatori hanno designato la loro preda e partiranno per inseguirla nel mondo cupo di Kingdom Death. I Survivor che partiranno devono essere sempre quattro a meno che il Settlement non ne abbia abbastanza. Ogni mostro ha nel manuale la sua sezione dedicata dove viene spiegato come gestirlo: cosa disporre e quali materiali dedicati usare per la Hunt Phase e la successiva Showdown phase.

Una plancia dedicata scandisce ogni step della Hunt e su ognuno degli spazi sono posizionate delle carte Hunt che sveleranno cosa accade. Vi sono eventi specifici dedicati alla tipologia di mostro ed eventi generici o speciali invece descritti nel manuale base. Gli eventi generici vengono scelti casualmente tirando un dado da 100 (ossia due dadi da dieci, uno designato per le decine e l’altro per le unità) e ad ogni risultato corrisponde un evento diverso, quindi se ve lo state chiedendo… sì, sono 100, più gli eventi speciali che si sbloccano solo in determinate condizioni.

Alla risoluzione di ognuno di questi solitamente si avanza di uno spazio verso la preda (detta Quarry nel gioco) posizionata più o meno vicino a seconda del livello di potenza della stessa, scelto dai giocatori prima di iniziare la caccia. Durante questa fase la preda potrebbe avvicinarsi o allontanarsi e persino fuggire, in quest’ultimo caso il villaggio rimarrà senza cibo e ne dovrete subire le conseguenze. Quando finalmente i Survivor raggiungeranno la preda, inizierà lo Showdown.

Showdown Phase

Showdown Phase
Allestimento della Showdown Phase… all’attacco!

La Showdown Phase ha una imponente plancia dove il mostro viene generalmente posizionato al centro e i Survivor possono scegliere dove schierarsi a seconda di quanto disposto dal manuale, insieme a tiles di terreni che possono essere usati strategicamente dai Survivor per posizionarsi o evitare gli attacchi devastanti della Quarry.

Alcuni terreni sono fissi mentre altri sono estratti a caso aggiungendo varietà ad ogni Showdown. I mostri hanno delle carte Intelligenza Artificiale (AI) che ne determinano le azioni ogni round e rappresentano anche le ferite del mostro: ad ogni ferita inferta il mostro perderà la carta AI in cima al mazzo coperto e, sempre coperta, dovrà sempre essere messa nella zona wound per evitare di far sapere ai giocatori quale attacco non dovrà più essere temuto. Il mazzo AI è generato all’inizio dello Showdown, le carte sono pescate da un pool stabilito a seconda del livello del mostro e mescolate, rendendo quindi ogni scontro differente anche cacciando lo stesso mostro. Naturalmente alzando il livello della preda (massimo tre generalmente), aumenteranno le carte AI nel mazzo e quindi gli scontri si faranno più pericolosi e brutali.

I sopravvissuti potranno contare sul loro equipaggiamento, disposto in una grid di 9 spazi, uno per oggetto, e qui a seconda di come verranno disposti si potranno attivare delle affinità (Blu, Verde e Rossa) che sbloccheranno ulteriori bonus degli oggetti equipaggiati, dando così ai giocatori numerosissime combinazioni tutte da scoprire per ottimizzare il personaggio.

Ogni Survivor ha sei caratteristiche (Movement, Accuracy, Strenght, Evasion, Luck e Speed), cinque locazioni per il danno (Head, Arms, Body, Waist e Leg) e due ferite per ognuna, escludendo la testa con un’unica ferita.

Equipaggiare armature permette di aggiungere punti armatura alle varie locazioni che verranno scalati al posto delle ferite. Nel caso in cui si indossi tutti i pezzi dello stesso tipo di un’armatura si bloccherà il bonus set completo, diverso per ogni set.

Kingdom Death Monster ha cura anche della sanità mentale, la quale inizialmente è completamente indifesa dagli orrori di questo mondo oscuro dove l’unica protezione è la folli. Per questo i Survivor avranno la possibilità in svariate occasioni di guadagnare Insanity Point, uno scudo mentale che impedirà ai Survivor di rimanere inermi di fronte alle mostruosità che dovranno affrontare per sopravvivere. D’altra parte chi sano di mente si lancerebbe in combattimento contro una Fenice?

La meccanica salva vita dei Survivor è rappresentata dai Punti Survival, inizialmente estremamente limitati nelle quantità, ma che permettono azioni speciali, ad esempio: Dodge ossia la schivata, annulla un colpo del mostro andato a segno e si può attivare sapendo quanto danno farebbe e dove; Encourage ossia incoraggiare, quando un compagno sarà atterrato (Knockdown) questa azione lo farà rialzare in piedi all’istante permettendogli di agire cosa altrimenti impossibile finchè a terra. Sono possibili altre azioni speciali attivabili con i punti survival, ma Dodge (sin dal prologo) ed Encourage ( una volta creato l’accompamento) sono le uniche disponibili quasi sin da subito, le altre potranno essere sbloccate man mano proseguendo col gioco.

Per poter cercare di abbattere il mostro i sopravvissuti dovranno fare un tiro per colpire determinato dalla Accuracy dell’arma e dall’Accuracy del Survivor, con tanti dadi quanta è la Speed dell’arma sommata a quella del Survivor. Per ogni colpo andato a segno dovrà essere estratta per una carta Hit Location, qui si scopriranno gli effetti del colpo se il sopravvissuto riuscirà a ferire il mostro. Il numero da ottenere sui dadi per ferire si ottiene confrontando il punteggio di Strenght dell’arma sommato allo Strenght del Survivor, sottratta alla resistenza del mostro. Sulla carta Hit Location saranno presenti le conseguenze del ferimento, del fallimento e del colpo critico, dando enorme variabilità a ciò che può accadere di volta in volta.

Siccome siamo in Kingdom Death e quindi nulla è semplice come sembra, tra le hit location è nascosta una carta trappola, ossia una tattica del speciale delmostro che ha finto di rendersi vulnerabile ai Survivor solo per colpirli sul fianco scoperto e rendergli impossibile schivarlo. Gli effetti della carta trappola sono diversi da mostro a mostro e tematici come tutte le loro mosse, quindi difficilmente vi scorderete di loro e soprattutto ogni volta che esce una carta trappola, si rimischia immediatamente il mazzo restante delle Hit Location con quella scartate, in modo tale che ci sia sempre la possibilità ad ogni turno di pescarla.

I Survivor di base hanno un movimento e un’azione da usare nell’ordine che si preferisce. L’azione può essere d’attacco o di altro genere a seconda dell’equipaggiamento indossato o dai Tiles terreno presenti sulla plancia della shodown phase.

Il round di gioco quindi si svolge con il mostro che agisce per primo e  successivamente potranno agire i Survivor nell’ordine più congeniale ai giocatori.

Quando e se arriverà la tanto agognata vittoria lo Showdown avrà termine e i giocatori potranno riscuotere le loro ricompense e portarsi dietro quanto ottenuto per la Settlement Phase: punti esperienza, aumento di maestria nell’uso della armi e raccogliere risorse dal mostro caduto. Le risorse sono divise tra base e rare, queste serviranno per costruire nuovi oggetti, nuove locazioni o le già citate Innovazioni che porteranno il Settlement sempre più lontano dall’età della pietra permettendogli di formare una società “civile”, elevandosi quindi dal fango e dalla pietra su cui si sono risvegliati.

Kingdom Death: Monster, considerazioni finali

Siamo giunti alla fine di questa recensione/esposizione del funzionamento del gioco, avendo tralasciato sicuramente molti aspetti specifici, ma sono sicuro di aver fornito un quadro generale abbastanza esaustivo a capire cos’è Kingdom Death: Monster.

Prima di conclludere mi permetto ancora di citare le nemesi, mostri orribili che giungono al Settlement con il preciso scopo di cacciare i sopravvissuti, dando luogo a Shodown violentissimi che spesso vi faranno piangere lacrime amare. Le nemesi sono un ineluttabile memento: i nostri eroi non sono in cima alla catena alimentare, se per caso aveste ancora qualche dubbio.

Come avrete sicuramente intuito Kingdom Death: Monster è un gioco mastodontico e impegnativo, che richiede dedizione e un gruppo di persone con la volontà di impegnarsi a lungo in questo gioco. Perché se è vero che una campagna può tutto sommato essere piuttosto breve e richiedere magari “solo” cinque sessioni di gioco per concludersi tragicamente con la perdita dell’accampamento, è anche vero che il gioco trova la sua vera espressione nelle campagne successive. Una volta che si avrà imparato dai propri errori si potrà ricominciare facendo scelte diverse e più oculate che portino l’accampamento a sopravvivere di più e meglio, come? Creando nuovi o diversi equipaggiamenti, riconsiderando oggetti giudicati li per lì poco utili, combinando diversamente le scelte irreversibili che il gioco pone per raggiungere l’agognato l’epilogo finale, il tutto con un chiaro Trial and Error Method in pieno stile Dark Soul.

Il gioco vi farà salire l’adrenalina a livelli inverosimili nelle sue varie fasi, poiché un tiro può determinare molte cose e il gioco è punitivo in linea generale, soprattutto quando non si pensa a quel che si fa e lo si affrontano gli eventi a testa bassa.

La curva di apprendimento quindi è alta e impegnativa, ma restituisce una soddisfazione notevole quando le cose girano per il verso giusto, quando finalmente quel mostro che prima sembrava impossibile da battere è stato finalmente sconfitto.

Al fascino di Kingdom Death: Monster contribuisce sia la Lore che la bellezza delle miniature dettagliate in maniera maniacale. Ci si trova danti a un gioco per un pubblico maturo sia nei temi che nelle immagini e che tratta la nudità inmodo disinvolto, a tal punto che alcuni lo potrebbero trovare volgare. Le figure maschili e femminili rappresentate sono indubbiamente sessualizzate, quindi se siete sensibili a queste cose sicuramente il gioco non fa per voi. Personalmente ritengo che se non fosse per questo aspetto il gioco avrebbe sicuramente un posizionamento più generoso nella classifica di BoardGgameGeek, dove si leggono recensioni negative di persone che hanno semplicemente commentato e votato lo stile delle miniature, e che per questo non lo comprerebbero mai. Però, senza sarebbe forse ancora Kingdom Death: Monster? Non so dirlo. Nonostante ciò, il gioco è posizionato al 34esimo posto della classifica generale e al settimo della classifica tematica.

Kingdom Death: Monster, il prezzo

Al di là di questi pensieri 400$ sono già di per sé un bel disincentivo nel fare un incauto acquisto.

La domanda quindi è: li vale?

La risposta ritengo che sia personale, quel che vi posso dire è che parliamo di un gioco unico come potete immaginare dalle prime righe di questa recensione, qualcosa che mixando tanti altri generi e stili di gioco ne ha creato uno suo, amalgamandoli in una maniera incredibile. Non è un gioco per tutti questo è certo ma il suo fascino è innegabile.

È altamente sconsigliabile un acquisto alla cieca: il gioco è altamente dipendente dalla vostra conoscenza dell’inglese (e Poots non è interessato a traduzioni); su youtube troverete svariati playthrough che potranno mostrarvi come funziona il prologo e il primo anno della lanterna di gioco, anche se naturalmente dovrete un po’ sacrificare l’effetto sorpresa di quei momenti.

Se vi stata chiedendo “ma quanto mi dura? che longevità ha?” La risposta è tanto e tanta!
La scatola base include quanto necessario per molte ore di gioco, il manuale inoltre propone varianti della campagna classica. Se non vi bastasse ci sono 12 espansioni (più altre 14 in arrivo nel 2021) che possono integrare o modificare il gioco base, introducendo anche campagne molto diverse e ogni espansione introduce ulteriore Lore del mondo di Kingdom Death andando a comporre il complicato mosacio dell’oscuro e magnetico modo di gioco. Quel che è certo è che il materiale non manca.

Dove acquistare Kingdom Death: Monster

Il gioco è venduto direttamente da Poots sul sito https://shop.kingdomdeath.com/ . Se siete alla ricerca di sconti non cercate su Ebay, quel che c’è è sempre a prezzi assurdi ed è raro risparmiare, piuttosto avventuratevi nei gruppi di Facebook dedicati ai giochi da tavolo. Generalmente il momento migliore è quello del Black Friday dove la scatola base è scontata di 75$, rendendo l’acquisto più appetibile.

Attenzione la qualità delle carte di gioco è assolutamente premium, belle alla vista e al tatto, ma se volte che rimanga tale, le card sleeves sono un passo imprescindibile, insieme ad un organizer quando le espansioni inizieranno a crescere di numero e vorrete infilare tutto in bell’ordine nella sola scatola base!

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  • Premium-Sleeves Bundle (100 Micron) to protect your Kingdom Death: Monster (1.5) Cards
  • 15 x 50 Premium Sleeves 57 x 89 US-Standard (Dimensions: 59 x 91 mm)
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Ora vado, prima che si spenga la mia lanterna ?

Articolo per Giochinvendita.it a cura di Saverio Iacono

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Orian Iceyes
Orian Iceyes
Giocatore di nascita, inconsapevole amante del mondo ludico di cui ho fatto la mia casa. Adorante di Giochi di Ruolo di ogni genere e Videogiochi, scopertosi amante dei Giochi da Tavolo nel loro nuovo rinascimanto, vago con la mia lanterna nell'oscurità alla ricerca del prossimo gioco che possa stupirmi.

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